FORMAZIONE

FORMAZIONE ATTRAVERSO I FONDI INTERPROFESSIONALI

L'attivazione dei Fondi Interprofessionali ha messo a disposizione delle aziende nuove risorse economiche con cui finanziare i propri piani formativi.

 Lo strumento dei fondi interprofessionali nasce come strumento a gestione bilaterale (rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori) con duplice finalità:

• garantire il mantenimento delle competenze dei lavoratori prevenendo fenomeni di obsolescenza di tali competenze;
• sostenere la competitività delle imprese attraverso il finanziamento di interventi formativi che supportano le strategie di sviluppo dell'impresa.

 I fondi disponibili sono costituiti attraverso il contributo obbligatorio all'INPS dello 0,30% sulle retribuzioni del personale (che le aziende versano già da molti anni). Inoltre parte dei fondi vengono destinati al finanziamento di bandi pubblici e le aziende possono accedere a tali fondi presentando un piano formativo e concorrendo al bando.

I fondi prevedono di norma la realizzazione di piani formativi sia aziendali che interaziendali. I piani possono essere presentati attraverso organismi di formazione accreditati oppure direttamente dalle aziende beneficiarie e finanziano interamente i costi della formazione .

Parte delle attività possono essere erogate con modalità flessibili e molto efficaci, come l'affiancamento operativo e il coaching, e consentono quindi all'impresa di avere un supporto operativo anche nello sviluppo di programmi di innovazione organizzativa e/o di processo e nel lancio di iniziative di accesso a nuovi mercati.

 Per accedere a tali fondi l'azienda deve iscriversi ad un Fondo Interprofessionale (dichiarando l'adesione nell'Uniemens, ex DM10, individuale - sezione Gestione Denuncia aziendale); l'iscrizione non ha nessun costo e i fondi per l'azienda vengono versati al Fondo dall'Inps prelevandoli dal fondo costituito dal contributo del 0,30%.

COSA SONO I FONDI INTERPROFESSIONALI

I Fondi Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali, attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

Possono essere istituiti Fondi Interprofessionali per ciascuno dei settori economici dell'Industria, dell'Agricoltura, del Terziario e dell'Artigianato; gli Accordi Interconfederali possono prevedere l´istituzione di Fondi anche per settori diversi, nonché, all'interno degli stessi, la costituzione di un´apposita sezione per la formazione dei dirigenti. Nel corso del 2003, con l´istituzione dei primi dieci Fondi Interprofessionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all'INPS (il cosiddetto "contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria") alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro potranno infatti chiedere all'INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti.

I Fondi fino a oggi costituiti e autorizzati sono molti, rappresentativi di una larga parte del mondo delle imprese e dei lavoratori, fra questi:
 Fondimpresa – Fondo per la formazione continua delle imprese industriali
 Fondo Dirigenti PMI – Fondo per la formazione professionale continua dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali
 Fondo Formazione PMI – Fondo per la formazione continua per le piccole e medie imprese
 FONDIR. – Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario
 FOR.TE. – Fondo per la formazione continua del terziario
 Fondirigenti – Fondirigenti Giuseppe Taliercio (Fondazione per la formazione alla dirigenza nelle imprese industriali)
 FON.TER. – Fondo per la formazione continua dei lavoratori dipendenti nelle imprese del settore terziario: comparti turismo, distribuzione e servizi

I Fondi Interprofessionali finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti.

Oltre a finanziare, in tutto o in parte, i piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, con le modifiche introdotte dall'art. 48 della legge 289/02, i Fondi Interprofessionali potranno finanziare anche piani formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative.

COME SI ADERISCE AD UN FONDO PARITETICO INTERPROFESSIONALE

L'impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dalla Circolare dell'INPS n. 71 del 2 aprile 2003.

L'adesione non comporta alcun onere per l'impresa ne alcun impegno per attività future, inoltre l'adesione può essere revocata in qualunque momento.

Nel caso in cui l´impresa decida di aderire ad un Fondo Interprofessionale il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di denuncia contributiva Uniemens (ex DM10) individuale - sezione Gestione Denuncia aziendale (da utilizzare anche per le eventuali revoche dell´adesione).

I datori di lavoro interessati, dovranno indicare, nel quadro "B" del modello DM10/2, il Fondo al quale intendono aderire. L'indicazione dovrà essere preceduta dalla dicitura "adesione Fondo" e dal codice relativo al Fondo prescelto; nell'apposita casella dovrà, altresì, essere indicato il numero dei dipendenti per cui l´impresa versa il contributo integrativo di cui all´art.25 comma 4 delle legge 845/78.

Ogni impresa può aderire solamente ad un Fondo, anche di settore diverso da quello di appartenenza, per operai, impiegati e tecnici e ad un Fondo per i dirigenti.
I datori di lavoro che non aderiscono ai Fondi Interprofessionali devono comunque versare all´INPS il contributo integrativo fissato dalla legge 845/78 secondo le consuete modalità.
I codici Inps di adesione e revoca ai Fondi, da utilizzare sul modello DM10/2 sono riportati sul sito Inps o sui siti dei vari Fondi.

PER PRESENTARE UN PIANO FORMATIVO

Nell'ambito della loro programmazione annuale, i Fondi Paritetici Interprofessionali definiscono criteri e modalità per la raccolta, la valutazione e il finanziamento delle proposte formative provenienti dalle imprese che aderiscono ai Fondi, attraverso degli Avvisi Pubblici, pubblicati sui siti dei Fondi stessi.

UNA DEFINIZIONE DI "PIANO FORMATIVO"

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la Circolare 65 del 5 agosto 1999, recante disposizioni relative alla "Sperimentazione di Piani formativi aziendali, settoriali e territoriali ai sensi dell´art.9 della Legge 236/93", ha definito il piano formativo come "un programma organico di azioni formative concordato dalle Parti Sociali e rispondente a esigenze aziendali, settoriali, territoriali". Con tale Circolare si è quindi realizzata una prima sperimentazione di livello nazionale, mentre con atti successivi (Circolare 92/00, DD 511/01, DD 296/03) il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inteso coinvolgere le Regioni e le Province Autonome nell'attuazione degli interventi, attraverso la ripartizione delle risorse disponibili. Infine, l'art. 48 della legge 289/02, ha introdotto l´ulteriore tipologia dei Piani formativi individuali.

Generalmente, un piano formativo si articola in:

 un accordo sottoscritto dalle Parti Sociali, in cui sono motivate le finalità del Piano;
 un elaborato tecnico-progettuale, nel quale sono descritte e sviluppate le azioni formative (progetto esecutivo);
 un piano finanziario, relativo alla realizzazione del progetto esecutivo;
 eventuali documenti (studi, analisi dei fabbisogni, ecc.) che accompagnano ed integrano il Piano formativo.

METODOLOGIE FORMATIVE

Nell'attuazione dei progetti si potrà far ricorso, in modo coerente con gli obiettivi perseguiti con le attività da realizzare a diverse metodologie e tecnologie formative, secondo le indicazioni, degli Avvisi pubblici pubblicati da ogni Fondo interprofessionale, opportunamente integrate tra loro, come ad esempio:

 Aula - Moduli formativi realizzati in ambienti didatticamente strutturati interni o esterni all'azienda
 Seminari - Momenti di approfondimento, di aggiornamento, di scambio, di autodiagnosi in azienda, interaziendali, interni e/o esterni all'azienda
 Fad, Comunità di pratiche - Le metodologie di Fad per l'elearning devono essere opportunamente dettagliate con analisi di sostenibilità delle infrastrutture informatiche e contenere dettagliate procedure di monitoraggio e verifica.
 Affiancamento, training on the job, coaching - Moduli di apprendimento basati su esercitazioni guidate di processi di lavoro e approfondimenti con autodiagnosi assistita.
 Attività preparatory - Attività di studio e ricerca; analisi organizzativa; analisi dei fabbisogni; assessment; seminari/convegni di sensibilizzazione; work shop; focus group; attività di audit con diverse finalizzazioni.

CHE PIANO FORMATIVO SI PUO' PRESENTARE

Nel Piano formativo possono essere inserite tutte le attività formative necessarie per l'azienda.

Vi sono alcuni vincoli (articolazione del piano formativo, metodologie formative utilizzate, contenuti del Piano Formativo) che variano da Fondo s Fondo (ad esempio il fondo FONTER non finanzia piani formativi in cui la formazione obbligatoria sulla sicurezza rappresenti più del 20% del piano), ma viene sempre e comunque garantita la massima flessibilità sia in termini di orari sia in termini di contenuti dei corsi.
In allegato presentiamo una ipotesi di piano che copre alcune delle aree formative di maggiore interesse al momento. Naturalmente tale piano può ampiamente essere rivisto e modificato in funzione delle esigenze aziendali e del Fondo prescelto.

COSA PROPONIAMO

Noesis, come già indicato, è una struttura che ha capacità e professionalità in grado di garantire la corretta gestione sia dell'iter di accesso a tali fondi sia di ogni fase del processo formativo.

La consolidata esperienza delle proprie risorse, in tutti gli ambiti della formazione finanziata (Fondi regionali, Fondo Sociale Europeo, Programmi di Iniziativa Comunitaria, Fondi Interprofessionali, Fondo per gli Interinali) è garanzia di efficienza ed efficacia in tal senso.

Ci proponiamo quindi come partner delle aziende per attivare e seguire il processo di acquisizione di tali fondi mettendo a disposizione sia le nostre competenze progettuali e gestionali nell'ambito dei processi formativi, sia le nostre competenze specialistiche (che pure sono solide e riteniamo in linea con le vostre esigenze ed attese), per esaminare congiuntamente le Vs esigenze formative e delineare un progetto formativo da presentare a istanza di finanziamento al fondo prescelto.

Ove l'azienda non sia ancora iscritta ad un Fondo Interprofessionale possiamo fornire ogni informazione e assistenza per l'iscrizione (iscrizione che vogliamo ricordare non comporta alcun costo e alcun onere per l'azienda). Nell'area download potete trovare una brochure informativa sui Fondi e le modalità di gestione dei piani formativi.

Ovviamente i processi formativi attivati possono prevedere l'assistenza per lo sviluppo di competenze e di prassi per ogni attività aziendale, come ad esempio i sistemi di gestione per la qualità o per la Sicurezza, l'Internazionalizzazione di impresa, l'Innovazione di processo e di prodotto, ecc.. In tal senso quindi un Piano Formativo può essere un ottimo strumento per l'introduzione o il consolidamento in azienda di tali prassi.

Per maggiori informazioni o chiarimenti potete contattarci su Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Antonio Maria Puzzilli

General Manager Noesis

 


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